Presentazione del laboratorio storico


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Durante quest’anno scolastico con la nostra insegnate di lettere e Ivan Faiferri, archivista e ricercatore, abbiamo approfondito la conoscenza della storia del nostro paese. In particolare ci siamo interessati al periodo della Prima Guerra Mondiale dal momento che si ricorda il centenario dell’inizio del conflitto e che le nostre montagne sono state teatro della Guerra Bianca.

La lapide per i caduti della Grande Guerra,
posta sulla facciata del municipio.
Il laboratorio si è sviluppato in due fasi: dapprima con la guida preziosissima di Ivan Faiferri abbiamo analizzato alcune delle figure impegnate nel conflitto ( il soldato, l’ufficiale, i civili, le donne) Il lavoro si è svolto in prevalenza tramite la lettura di testi e la visione di documentazione fotografica. In seguito ci sono stati presentati i principali luoghi di vita, di combattimento e di lavoro dei soldati e dei civili in Alta Valle Camonica durante il periodo 1915-1918:la trincea, il paese, il ghiacciaio.

I nostri compagni della classe terza B hanno proseguito la ricerca concentrandosi sull’analisi di differenti tipologie di fonti : il diario, la lettera, il manifesto propagandistico e la cartolina. Hanno poi provato a rielaborare quanto scritto producendo un testo scritto sulla base delle tipologie documentarie proposte.

La nostra classe terza A, invece ha rivolto la propria attenzione alla lapide (Inizialmente era posta nella precedente sede del Comune che era situato a nord della piazza XXVII Settembre), posta all’ingresso del Municipio, che ricorda i caduti dalignesi durante la I Guerra Mondiale. È in marmo bianco, risale al 1920 e riporta una frase che ci testimonia un forte sentimento patriottico: “Ai morti di Ponte di Legno nella Grande Guerra combattuta per la santità del diritto delle genti i Dalignesi questa lapide dedicano monito imperituro di virtù d’amore di fede”. Il monumento, realizzato su progetto dell’ingegner Moscatelli, capo dell’ufficio tecnico del Ministero per le Terre Liberate, fu inaugurato il 31 luglio 1921.

A seguire sono elencati i caduti, alcuni avevano cognomi a noi noti, ma nessuno aveva mai sentito raccontare le loro vicende.

Ciascun alunno ha allora scelto un soldato e ha provato, seguendo le indicazioni di Ivan Faiferri, a cercare delle informazioni sulla vita del milite e sulle circostanze del decesso in guerra. Ottenute le autorizzazioni necessarie, ci siamo recati all’ archivio comunale di Ponte di Legno e abbiamo consultato il Registro degli Atti di Morte e quanto conservato in archivio relativo al periodo della guerra. Il materiale a disposizione è limitato, probabilmente a seguito delle vicende del paese che fu sfollato all’inizio della guerra e in seguito bombardato (Il 27 settembre 1917 i cannoni austriaci dei forti trentini distrussero l’abitato con granate incendiarie. La Chiesa SS Trinità ebbe danneggiato solo il tetto. Vi fu una sola vittima civile perché il paese era già stato evacuato dal 1915). Abbiamo cercato informazioni sui soldati, poi ognuno di noi, a casa, ha provato a reperire altre informazioni consultando alcuni siti internet (www.albodorolombardia.it; www.istitutonastroazzurro.org/i-decorati-al-valor-militare; www.cimeetrincee.it ; http://www.europeana1914-1918.eu/)

A scuola abbiamo riunito le informazioni mettendo per ogni soldato nome, età della morte, il grado, reparto, causa, data e luogo di morte. Dalle ricerche abbiamo realizzato che la maggior parte dei soldati morirono in un’età compresa tra i 24 e i 29 anni, ed in gran parte appartenevano alla fanteria e agli alpini. La causa principale delle morti furono le ferite riportate in combattimento, ma non meno letali furono le malattie (vedi la sezione di studio).

Aiutati dalla responsabile dell’ Ufficio Anagrafe abbiamo trovato i nomi dei parenti vivi di alcuni soldati, per alcuni non siamo riusciti ad effettuare un contatto, in altri casi, come per il Omobono Favallini i parenti ricordano il soldato, ma non hanno documentazioni utili alla nostra ricerca. Il risultato del nostro lavoro si può sintetizzare nelle tabelle allegate.

In particolare ci hanno interessato alcuni casi. Rocco Rizzi di Giovanni e Faustinelli Antonia nato il 29/25/1984 e deceduto sulle alture di Breg il 25/08/1917, soldato della compagnia mitragliatrici Fiat matr. n.3997. È stato insignito della medaglia di bronzo con la seguente motivazione: “Quale portaordini di una compagnia, in ogni circostanza diede esempio di attività e di coraggio esemplari. Incaricato di recapitate un ordine urgente, eseguiva il proprio mandato sotto l’infuriare del fuoco nemico, rimanendo mortalmente ferito”

Anche Bortolo Franceschetti, caporale degli alpini matr.36066, è stato insignito della medaglia di bronzo: “Nonostante il violento fuoco nemico,con calma ed energia guidava su di un terreno aspro e difficile una squadra di esploratori, raggiungendo i reticolati nemici e riuscendo ad aprirvi diversi passaggi, finchè venne colpito a morte” sul monte Spil il 10 settembre 1916. La descrizione delle circostanze delle loro morti valorose ci ha condotto sulla linea del fronte, nei momenti dell’azione bellica. Di altri soldati ci ha colpito l’aspetto più famigliare.

Del soldato Federico Faustinelli dell’ottavo reggimento alpini (nato il 15 luglio 1890 a Pontedilegno e morto il 24 novembre 1915 sul Monte Nero per ferite di combattimento) abbiamo scoperto grazie alle lettere pubblicate nel libro “Io sono di buona salute come spero anche di voi e di tutti” che il soldato era già stato in Libia e che aveva oltre ai genitori anche una sorella di nome Lucia e anche una fidanzata.

Abbiamo recuperato le fotografie solo di alcuni caduti: Giacomo Faustinelli, Faustinelli Federico Maculotti Celestino, Lissidini Battista e don Favallini.

Un caso particolare è costituito da don Omobono Favallini deceduto in Albania il 14/12/1917. Ha prestato servizio come soldato nella 10a compagnia di sanità ed è morto per malattia. Nell’archivio comunale di Ponte di Legno sono conservati: una comunicazione circa richiesta di esumazione del caduto sepolto nel cimitero di Valona, l’elenco dei beni del caduto inviati alla famiglia dopo la sua morte, un telegramma con la comunicazione della morte, la lettera dall’ufficio notizie, rettificazione e trascrizione atto di morte.

In sua memoria nel cimitero di Pontedilegno vi è una lapide che riporta la seguente iscrizione: “Qui riposa in pace la salma del figlio/ e fratello carissimo / don Omobono Favallini /curato a/ Corteno Pontedilegno Precasaglio/ mite e soave esempio di sacerdote pio di cittadino di soldato che in equabile armonia sociando intelligenza e cuore rettitudine e schiettezza operosità generosa fu indefesso propugnatore di ogni opera buona ferito dai dolori dilaniato dai furori della guerra mondiale l’anima sacerdotale offriva a Dio l’arridente vita alla Patria nell’Albania insidiosa e inospitale. Don Bono dal cielo prega rassegnazione e conforto alla mamma e alle sorelle che Q.M.R.”

A conclusione del lavoro svolto possiamo affermare di aver ripercorso una parte della storia della nostra comunità altrimenti destinata a rimanere poco conosciuta e di aver meglio intuito la tragedia della guerra. L’apprezzato intervento del coro alpino ANA Vallecamonica nella nostra scuola ci ha permesso di sentire più vicini a noi quei “militi ora non più ignoti”.